#HumanRightsDay: ancora troppe violazioni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo!

10.12.2020

Il 10 dicembre è l'Human Rights Day. Il Preambolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 recita: «... il riconoscimento della dignità specifica e dei diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della società umana è la base di libertà, giustizia e pace nel Mondo.». I diritti Umani o dell'Uomo sono un ramo del diritto che si occupa di tutti quei diritti fondamentali che ogni essere umano dovrebbe avere, invece troppo spesso violati.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (primo documento legale a tutela dei suddetti diritti) assieme al Patto Internazionale sui Diritti Civili e politici e al Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali formano la cosiddetta Carta Internazionale dei Diritti Umani. Per supplire allo scempio della seconda guerra mondiale e per risollevare le sorti della dignità umana, dal 1945 tutta una serie di trattati internazionali e altri strumenti hanno rafforzato il diritto internazionale.

La Dichiarazione si compone di 30 articoli ed è stata adottata e proclamata dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 217 A (III).

Il Preambolo dopo il suddetto primo punto esplica che "il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno originato atti di barbarie oltraggianti per la coscienza umana" i diritti umani sono da considerarsi "come la più alta aspirazione dell'uomo" e tutti devono prodigarsi per "l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani, liberi dalla paura e dalla miseria, godono della libertà di parola e della libertà di credo".

Inoltre è "essenziale che i diritti umani siano protetti da un regime di diritto, in modo che l'uomo non sia costretto al ricorso supremo della ribellione contro la tirannia e l'oppressione", altresì è basilare "promuovere lo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni".

Poi proclama, che la parità di genere è un diritto fondamentale, con queste parole: "Le Nazioni Unite hanno riaffermato nella Carta la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana e nella parità di diritti tra uomini e donne; e si sono dichiarati determinati a promuovere il progresso sociale e ad aumentare il tenore di vita all'interno di un concetto più ampio di libertà".

L'ultima parte del preambolo afferma che: "l'assemblea generale Proclama la presente Dichiarazione Universale dei Diritti Umani come un ideale comune al quale tutti i popoli e le nazioni dovrebbero tendere, affinché sia gli individui che le istituzioni, traendone costantemente ispirazione, promuovano, attraverso l'insegnamento e l'educazione, il rispetto tali diritti e libertà, e ne assicurano, mediante misure progressiste nazionali e internazionali, il loro riconoscimento e applicazione universale ed effettivo, sia tra i popoli degli Stati membri sia tra quelli dei territori posti sotto la loro giurisdizione.".

L'articolo 1, forse è il più emblematico, in quanto dopo aver affermato ovviamente che "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti ... devono comportarsi fraternamente gli uni con gli altri."

All'Articolo 2 si fa riferimento a che ognuno ha i diritti e le libertà "senza alcuna distinzione" e "Inoltre, non verrà fatta alcuna distinzione in base alle condizioni politiche, legali o internazionali del paese o territorio dalla cui giurisdizione dipende una persona, sia che si tratti di un paese indipendente, o di un territorio sotto amministrazione fiduciaria, non autonomo o soggetto a un'altra limitazione della sovranità."

L'articolo 3 proclama la triade dei diritti, in stretta correlazione tra loro, che ogni Essere umano dovrebbe avere: vita, libertà e sicurezza personale. Da qui scaturisce l'esigenza di contrastare fortemente la povertà estrema, l'inquinamento, il cambio climatico e le malattie epidemiche (che ormai sappiamo che sono collegate da un sottile fil rouge); ergo si passa alle libertà, il che significa combattere quei fenomeni, tra cui dittature e imposizioni di pensiero unico, che precludono un percorso di vita "degna" e di esercitare tutti quei diritti facenti parte di uno Stato di Diritto al fine di perseguire insieme obiettivi di bene comune.

Gli articoli 4 e 5 condannano tutte le forme di schiavitù e tratta di esseri umani ragion per cui "Nessuno potrà essere sottoposto a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti.".

Dall'articolo 6 al 11 si parla dalla personalità giuridica fino all'imparziale, giusto ed equo processo "dinanzi ai tribunali nazionali competenti, che la tuteli da atti che violino i suoi diritti fondamentali riconosciuti dalla costituzione o dalla legge", che ogni Uomo deve avere.

Mentre l'articolo 12, si occupa della vita privata in questi termini: "Nessuno potrà essere soggetto ad interferenze arbitrarie con la sua vita privata, la sua famiglia, la sua casa o la sua corrispondenza, o ad attacchi al suo onore o alla sua reputazione. Ogni individuo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o attacchi."

L'articolo 13 dichiara la libera circolazione oltre alla residenza sul territorio nazionale, inoltre al comma 2 afferma: "Ognuno ha il diritto di lasciare qualsiasi paese, compreso il proprio, e di tornare nel proprio paese.".

L'articolo 14 dichiara al comma 1 il diritto di asilo in qualsiasi paese; mentre al comma 2 dice che questo può essere invocato per "crimini comuni o ... atti contrari ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.".

L'articolo 15 parla della nazionalità e al comma 2 afferma che "Nessuno può essere arbitrariamente privato della nazionalità o del diritto a cambiare nazionalità."

L'articolo 16 parla della famiglia in generale ogni uomo e donna: "dall'età della pubertà, hanno il diritto, senza alcuna restrizione per motivi di razza, nazionalità o religione, di sposarsi e fondare una famiglia; e godranno di uguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e in caso di scioglimento del matrimonio.", ovviamente solo col "libero e pieno consenso dei futuri sposi" afferma il secondo comma. In più, al terzo comma, la famiglia è tutelata dalla società e dallo Stato.

Di seguito l'articolo 17 tutela la proprietà, individuale e collettiva, che non può essere arbitrariamente negata.

L'articolo 18 dichiara la "libertà di pensiero, coscienza e religione"; nonché quella di cambiare religione che di professarla sia in pubblico che in privato.

Mentre l'articolo 19 tratta( della libertà di opinione e di espressione che include "il diritto non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.".

L'articolo 20 stabilisce che "Tutti hanno diritto alla libertà di riunioni e di associazioni pacifiche."; al comma 2 si fa riferimento a che nessuno può essere obbligato ad appartenere ad associazioni.

L'articolo 21 dichiara la partecipazione, di ogni persona, alla vita politica del proprio paese "direttamente o tramite rappresentanti scelti liberamente."; inoltre il terzo comma sottolinea: "La volontà del popolo è alla base dell'autorità del potere pubblico, questa si esprimerà attraverso elezioni autentiche da tenersi periodicamente, a suffragio universale ed egualitario, a scrutinio segreto o altra procedura equivalente che garantisca la libertà di voto.".

L'Articolo 22 si concentra sulla persona quale "membro della società", in un meccanismo di do ut des. Infatti alla sicurezza sociale vengono associati "i diritti economici, sociali e culturali", i quali sono "indispensabili" per la "dignità e ... libero sviluppo della ... personalità." . Tali diritti si ottengono "attraverso gli sforzi nazionali e la cooperazione internazionale, tenendo conto dell'organizzazione e delle risorse di ciascuno Stato.". Da qui viene la visione filosofica di umanesimo integrale. Detto in altre parole: se tutti stanno bene non ci dev'essere motivo per creare insicurezza sociale.

l'articolo 23 è relativo al lavoro. Il comma 1 afferma che: "Ogni individuo ha diritto al lavoro" di "libera scelta" con "condizioni di lavoro giuste e favorevoli", nonché a misure "contro la disoccupazione". Per il comma 2 vige, per tutti, la "parità di retribuzione per lo stesso lavoro" ovviamente "senza alcuna discriminazione". Il comma 3 stabilisce che ogni persona che lavora ha diritto "ad una remunerazione equa e soddisfacente", per assicurare a sé e alla sua famiglia "un'esistenza conforme alla dignità umana"; ove questo non sarà possibile sarà necessario "ogni altro mezzo di protezione sociale.". Infine, il comma 4 si preoccupa che: "Ogni persona ha il diritto di formare sindacati e di difendere i propri interessi.".

Di seguito, l'articolo 24 si prende la briga di difendere: l'orario di lavoro, il riposo, il tempo libero e le ferie retribuite non di meno periodiche.

Ogni individuo ha diritto al riposo, al tempo libero, ad una ragionevole limitazione della durata del lavoro ea periodiche ferie retribuite.

L'articolo 25 al primo comma afferma che tutti, comprese le proprie famiglie devono avere "un livello di vita adeguato" per garantire "cibo, vestiario, alloggio, assistenza medica e servizi sociali necessari"; mentre il secondo comma tutela la maternità e l'infanzia dando "cure e assistenza speciali", in più anche i figli nati al di fuori de matrimonio hanno diritto "a una uguale protezione sociale".

L'articolo 26 garantisce il diritto all'istruzione. Il primo comma stabilisce che l'istruzione di base deve essere gratuita e quella professionale generalizzata. Per quanto riguarda "l'istruzione superiore sarà uguale per tutti, in funzione dei rispettivi meriti.". Il secondo comma dice che l'istruzione ha per oggetto il pieno sviluppo di ogni personalità e tra l'altro "il rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali; promuoverà la comprensione, la tolleranza e l'amicizia tra tutte le nazioni e tutti i gruppi etnici o religiosi". Il terzo comma dà ai genitori "il diritto preferenziale di scegliere il tipo di istruzione da impartire ai propri figli."

L'articolo 27 promuove il "bello". Tutte le forme di "creatività culturale, artistica, scientifica" non devono essere fini a se stesse ma devono guardare alla ricerca della verità in tutte le sue più svariate forme per infondere le libertà. Il comma 2 ne tutela la proprietà per derivanti interessi morali e materiali.

L'articolo 28 dà ad ogni persona il diritto alla "creazione di un ordine sociale ed internazionale" per realizzare pienamente i diritti e le libertà stabiliti nella Dichiarazione in questione.

L'articolo 29 al primo comma stabilisce che "Ognuno ha dei doveri rispetto alla comunità", così facendo "può sviluppare liberamente e pienamente la propria personalità.". Il comma 2 pone dei limiti nell'esercizio dei propri diritti e e delle proprie libertà chiarendo che saranno sottoposte a limitazioni di legge "al solo scopo di garantire il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà altrui e di soddisfare le giuste esigenze di moralità, ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.". Il terzo comma afferma che nessuno di questi diritti e libertà possono essere esercitati in contrapposizione "agli scopi e ai principi delle Nazioni Unite.".

L'articolo 30 dichiara che nessuno Stato, gruppo o persona può interpretare nulla che è scritto nella Dichiarazione "intraprendere e sviluppare attività o compiere atti volti alla soppressione di uno qualsiasi dei diritti o delle libertà proclamati in questa Dichiarazione".

Per concludere, questa Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo forse ha una visione del mondo molto utopistica; ma solo applicando alla lettera questi dettami il mondo si potrà salvare. Quando si apre il sito delle Nazioni Unite per prima cosa si legge: "Pace, Dignità, Uguaglianza in un pianeta sano", questo è di estrema importanza nell'era che stiamo vivendo.

Fonti:

https://www.un.org/es/sections/what-we-do/protect-human-rights/index.html 

https://www.un.org/en/universal-declaration-human-rights/index.html