#COVID19: L’UE deve attuare politiche economiche innovative che guardino alle vite umane

30.04.2021

Olivier De Schutter, relatore speciale su povertà estrema e diritti umani, in previsione del vertice sociale dell'UE del 7 maggio, ha fatto notare che oltre 90 milioni di persone e quasi 20 milioni di bambini sono a rischio di povertà o esclusione sociale; i piani per affrontare ciò sono insufficientemente ambiziosi. Il piano d'azione del pilastro europeo dei diritti sociali si impegna a ridurre tale numero rispettivamente di 15 milioni e 5 milioni entro il 2030.

Però questo è ben lontano dal raggiungimento dall'Obiettivo 1 dell'Agenda 2030 che si propone di porre fine ad ogni forma di povertà e dei suoi traguardi:

1.1 entro il 2030, sradicare la povertà estrema per tutte le persone in tutto il mondo, attualmente misurata sulla base di coloro che vivono con meno di $ 1,25 al giorno;

1.2 entro il 2030, ridurre almeno della metà la quota di uomini, donne e bambini di tutte le età che vivono in povertà in tutte le sue forme, secondo le definizioni nazionali;

1.3 implementare a livello nazionale adeguati sistemi di protezione sociale e misure di sicurezza per tutti, compresi i livelli più bassi, ed entro il 2030 raggiungere una notevole copertura delle persone povere e vulnerabile;

1.4 entro il 2030, assicurare che tutti gli uomini e le donne, in particolare i più poveri e vulnerabili, abbiano uguali diritti alle risorse economiche, insieme all'accesso ai servizi di base, proprietà privata, controllo su terreni e altre forme di proprietà, eredità, risorse naturali, nuove tecnologie appropriate e servizi finanziari, tra cui la microfinanza;

1.5 entro il 2030, rinforzare la resilienza dei poveri e di coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità e ridurre la loro esposizione e vulnerabilità ad eventi climatici estremi, catastrofi e shock economici, sociali e ambientali;

1.a garantire una adeguata mobilitazione di risorse da diverse fonti, anche attraverso la cooperazione allo sviluppo, al fine di fornire mezzi adeguati e affidabili per i paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati, attuando programmi e politiche per porre fine alla povertà in tutte le sue forme;

1.b creare solidi sistemi di politiche a livello nazionale, regionale e internazionale, basati su strategie di sviluppo a favore dei poveri e sensibili alle differenze di genere, per sostenere investimenti accelerati nelle azioni di lotta alla povertà.

Se l'Obiettivo non dovesse realizzarsi, gli Stati membri non soffriranno alcuna conseguenza di responsabilità; per De Schutter "L'UE deve esigere che gli Stati membri sviluppino piani nazionali realistici, trasparenti e responsabili per raggiungere questo Obiettivi ed gli altri".

Bloccando le regole di bilancio gli Stati UE hanno potuto spendere al di sopra dei livelli massimi legali, fornendo miliardi di prestiti e sovvenzioni e formulando proposte per garantire i diritti dei bambini e l'uguaglianza di genere; per rispondere rapidamente alla crisi provocata dalla pandemia SarsCov_2, ma è necessario fare di più per rafforzare veramente la resilienza sociale.

In UE circa 700.000 persone sono senzatetto; mentre il 30,1% delle persone con disabilità, quasi il 21% della popolazione generale e il 22,5% dei bambini, sono socialmente esclusi; le politiche economiche non devono essere cieche favorendo la concorrenza sociale e fiscale e imponendo controlli rigorosi sul deficit, per risollevarci dalle sorti dalla pandemia servono politiche innovative che guardino più alle vite umane piuttosto che all'economia.

Nove milioni di lavoratori rimangono in povertà a causa degli standard occupazionali e dei bassi salari; sembra una corsa al ribasso istituzionalizzata tra gli Stati membri, che in nome della competitività sta portando a salari sempre più bassi e l'assenza di una protezione adeguata dei lavoratori. A detta di De Schutter, l'UE deve affrontare questa concorrenza dannosa come parte dei suoi sforzi per combattere la povertà e proteggere i diritti sociali.

Dal 2009, gli Stati membri, per rientrare nei parametri di bilancio, hanno diminuito gli investimenti in protezione sociale, sanità e istruzione; con l'avvento di COVID-19 si sono trovati con un pugno di mosche in mano, c'è stata la più grande finanziaria dal dopoguerra.

Ora c'è preoccupazione che una volta utilizzato il Recovery Fund, i Paesi possano essere sanzionati dopo il ripristino delle regole sui disavanzi massimi.

L'UE deve utilizzare la grande crisi pandemica come un'opportunità per ripensare le sue regole economiche fondamentali; rafforzando i servizi pubblici, combattendo la povertà assoluta, affrontando la povertà lavorativa e garantendo una maggiore progressività della tassazione.

Fonte:

https://news.un.org/en/story/2021/04/1091062  

https://unric.org/it/obiettivo-1-porre-fine-ad-ogni-forma-di-poverta-nel-mondo/