#8marzo: la condizione femminile nell’UE ad un anno dall’inizio della pandemia COVID19

08.03.2021
Femmina per nascita, femminista per scelta
Femmina per nascita, femminista per scelta

La Giornata Internazionale della Donna celebrata ogni anno l'8 marzo, quest'anno si deve per forza celebrare nel vero spirito con cui è nata questa Giornata.

Le donne hanno patito gli effetti economici-sociali della pandemia iniziata nel 2020, ma anche prima c'era un maggior rischio di povertà rispetto agli uomini. Parità salariale, sostegno all'infanzia e condivisione dei doveri domestici, significherebbe una maggiore indipendenza economica.

In questo articolo si tratterà la condizione femminile all'interno dell'Unione Europea.

Nelle famiglie, soprattutto in alcuni Stati, c'è ancora una netta divisione dei ruoli tra donne e uomini; ciò preclude alle donne di cercare un'occupazione full-time e a tempo indeterminato. Molte scelgono il part-time, quindi il loro livello previdenziale non è equipollente a quello maschile. Spesso la loro carriera viene interrotta per prendersi cura dei figli o perché sono costrette al ruolo di caregiver familiare. Le donne devono  essere libere di concludere il percorso formativo o di lavorare pur avendo figli!

Inoltre la maggior parte delle famiglie monoparentali è guidata da donne e non meno del 40% di queste è a rischio di povertà o esclusione sociale. La percentuale è così elevata proprio perché i sistemi di protezione sociale non sono stati in grado di supportare il cambiamento dei modelli familiari e le donne sono state colpite in modo sproporzionato.

Nell'UE le donne a rischio di povertà sono il 22,3% rispetto al 20,4% degli uomini. Se si guarda al dato delle pensionate il divario ha una forbice ancora più ampia, in media il 37,2% in tutta l'UE).

Purtroppo, la pandemia SarsCov_2 ha aggravato ancora di più la situazione della parità di genere. Tante donne hanno perso il lavoro e spesso hanno rinunciato al full-time. Inoltre con la chiusura delle scuole è aumentato il carico sulle donne, perché si prendono cura dei bambini più degli uomini.

Dati ONU dimostrano che nell'UE dopo la crisi pandemica ci sono state donne che hanno ricevuto pacchi alimentari, ma che non possono cucinare in casa perché sprovviste di cucina; o anche che nelle case rifugio non c'erano abbastanza posti posti per tutte.

Viceversa è aumentata la consapevolezza del loro ruolo nel settore sanitario e nei servizi essenziali. Spesso questi lavori sono sottovalutati, mal retribuiti e senza garanzie contrattuali. In futuro ci dovrebbero essere migliori clausole contrattuali.

La crisi COVID-19 dev'essere il punto per riaprire la discussione su quale tipo di società che si vuole per il futuro. Bisogna andare verso un'economia inclusiva che dia a chiunque un'equa possibilità di vivere degnamente. Ciò significa combattere la discriminazione contro le persone in povertà, creare maggiori opportunità di lavoro per i soggetti con bassi livelli di qualifiche e investire nell'istruzione e nella formazione permanente per garantire la possibilità di competere. Questo concetto va bene oltre quello di creare ricchezza e ridistribuirla in seguito.

Questo è in linea con  l'obiettivo 5 dell'Agenda 2030 che mira a ottenere la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l'eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti di donne e ragazze; nonché la parità di presenza delle donne negli organismi decisionali a livello politico.

Raggiungere l'uguaglianza di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma una prerogativa basilare per un mondo pacifico, prospero e sostenibile.

Questo richiede una nuova distribuzione dei ruoli all'interno della famiglia e della società. Gli Stati membri dovrebbero inoltre investire di più nell'istruzione e nella cura della prima infanzia per consentire alle donne di svolgere lavori full-time. Ciò darebbe una maggiore indipendenza economica, consentendo loro di autodeterminarsi. In più, ci dovrebbe essere maggiore trasparenza nelle politiche salariali delle aziende per garantire il rispetto del principio della parità di retribuzione per un lavoro di pari valore. Si deve superare il gap retributivo di genere del 14% senza ulteriori indugi.

La pandemia COVID-19 ha evidenziato l'importanza di proteggere i diritti delle donne.

Fonte:

https://news.un.org/en/story/2021/03/1086542    

Per altri approfondimenti:

https://unric.org/en/eu-must-reduce-poverty-by-50-before-2030-un-expert/

https://www.un.org/en/observances/womens-day

https://www.eda.admin.ch/agenda2030/it/home/agenda-2030/die-17-ziele-fuer-eine-nachhaltige-entwicklung/ziel-5-geschlechtergleichstellung-erreichen-und-alle-frauen.html