#Azerbaijan: la dinastia Aliyev tiene sotto scacco L’Ue e USA!

12.01.2021

L'Azerbaigian, Repubblica semipresidenziale, si trova nella regione transcaucasica, tra l'Asia occidentale e l'Europa orientale. Confina con il Mar Caspio a est, con la Russia a nord, la Georgia e l'Armenia a ovest e l'Iran a sud. È indipendente dall'ex Unione Sovietica dal 1991.

Lo scorso autunno dopo la vittoria nella guerra contro l'Armenia, per l'enclave strategico del Nagorno Karabakh, la dinastia Aliyev si è consolidata al potere dell'Azerbaigian. 27 anni fa un conflitto aveva portato gli Aliyev al potere. Praticamente un'oligarchia tiene sotto scacco l'Europa, giacché lo Stato in questione è fondamentale per l'approvvigionamento energetico. Purtroppo guerre e petrolio sono il connubio perfetto che affligge ogni Stato strategico.

Ilham Aliyev, l'uomo che nel 2003 è salito al potere dopo suo padre e predecessore, Heydar Aliyev. Ha sempre usato il pugno di ferro. La vittoria nel Nagorno Karabakh lo ha reso tanto popolare, sia con l'opposizione che con la società civile; che se ora si andrebbe alle urne potrebbe vincere senza frodi.

La storia della famiglia è iniziata negli anni '70, quando Heydar Aliyev, prima di andarsene da Mosca ha aspettato con pazienza strategica mentre le milizie rivali si battevano l'una con l'altra; nel 1993 ha preso il potere promettendo un ritorno alla legge e all'ordine. I primi anni '90 sono stati tragici per l'Azerbaigian; in quanto doveva smarcarsi dall'URSS, cosa non facile per una repubblica musulmana periferica che voleva diventare una democrazia parlamentare. Aliyev padre è riuscito a stabilizzare il paese con un patto tra nuovi nazionalisti, vecchi apparatchik (funzionari comunisti sovietici) e la nascente oligarchia. In politica estera ha sancito un accordo di associazione con la Comunità di Stati Indipendenti guidata da Mosca, rafforzando nel contempo la sua alleanza con gli Stati Uniti e i paesi europei, e ha intrecciato stretti legami sia con l'Iran che con Israele. Heydar Aliyev è rimasto in sella al potere per oltre trent'anni, negli ultimi anni vinceva le elezioni con percentuali improbabili...

Alla sua morte, nel 2013, Aliyev figlio ha preso le redini del paese. Il secondo boom del petrolio ha contribuito a ridurre il tasso di povertà dal 50% al 5% della popolazione e mantenere le persone nella bambagia.

Lo Stato in questione è un alleato fondamentale dell'Unione Europea e degli Stati Uniti per tre principali ragioni: la sua posizione geografica, è "il più laico dei paesi musulmani" ed è estremamente ricco di materie prime. Il paese caucasico, purtroppo, ha talmente prosciugato il sottosuolo che nel giro di vent'anni le risorse di petrolio saranno esaurite; per questo motivo ora sta puntando tutto sulla produzione di gas di cui è il 25° paese con i maggiori giacimenti. Esporta verso l'Europa il 5% del ​​fabbisogno di petrolio e gas.

Il gasdotto Transanatolio che attraversa la Turchia, e il Transadriatico che collega il primo con l'Italia attraverso la Grecia e l'Albania, hanno una partecipazione significativa della società statale azera SOCAR rispettivamente: 70% e 20% delle azioni. Per giunta, la SOCAR sta espandendo le sue attività in Turchia e nell'Europa orientale, persino in Svizzera, con l'acquisizione di raffinerie e reti di distribuzione. Inoltre ha tentato di rilevare la rete del gas della Grecia, ma i negoziati sono falliti.

Questi corridoi energetici sono di interesse strategico per l'UE nel suo piano per ridurre la dipendenza energetica della Russia. In più, i politici e potenti magnati azeri, per ingraziarsi i rappresentanti europei e americani, attuano la "diplomazia del caviale", regalano presenti costosi.

Tutto ciò, per chiudere un'occhio sulla repressione interna decine di prigionieri politici sono incarcerati: membri dell'opposizione, blogger, giornalisti. Ancora una volta L'Unione Europea e gli Stati Uniti sembrano più interessati al gas e petrolio; purtroppo non tanto ai diritti umani.


Se avete il piacere di approfondire il conflitto nel Nagorno Karabakh, ho scritto questo precedente post:

https://www.lepilloledivaleria.it/l/nagorno-karabaj-un-territorio-martoriato-da-un-secolo/