25 novembre: Giornata mondiale contro la violenza di genere. La violenza sulle donne è una pandemia sociale!

25.11.2020

Il 25 novembre si celebra la giornata mondiale contro la violenza di genere, con l'obiettivo di sensibilizzare e porre in essere interventi.

Questa giornata si celebra in onore delle tre sorelle: Minerva, Patria e María Teresa Mirabal; assassinate il 25 novembre 1960 su ordine del dittatore domenicano Rafael Leónidas Trujillo.

Dal 1981 i movimenti femministi dell'America Latina commemorano quel triste giorno. Nel 1999 le Nazioni Unite dichiararono il 25 novembre come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, in memoria di quelle tre donne assassinate cruentemente solo con la colpa di combattere contro il regime di Trujilo e che in seguito sono diventate il simbolo contro la violenza sulle donne.

Le sorelle Mirabal, provenienti da una ricca famiglia, laureate, sposate e con figli, conosciute come "le farfalle", furono picchiate a morte, i loro corpi massacrati fatti rivenire in una jeep dentro un burrone con l'intento di simulare un incidente. Il loro omicidio fu talmente clamoroso da essere uno dei motivi del crollo del regime.

La quarta sorella Bélgica Adela Mirabal Reyes, detta "Dedé", che fu risparmiata perché aveva un ruolo meno attivo nel Movimiento Revolucionario 14 de Junio, passò tutta la vita a prendersi cura anche dei sei figli delle sorelle e a portare avanti il loro ricordo in giro per il mondo.

Dopo il breve excursus storico, entriamo nel dettaglio.

L'ONU ha dichiarato che la violenza contro le donne è una pandemia sociale: oggi il 70% delle donne in tutto il mondo soffre soprusi ed abusi che riguardano non solo la violenza sessuale, economica e psicologica, le molestie, ma anche la tratta di esseri umani, le mutilazioni genitali e il matrimonio per le spose bambine.

Ci sono vari forme di violenza di genere:

  • violenza fisica consiste in qualunque azione di aggressione e di maltrattamento contro il loro corpo e le cose che a loro appartengono e può essere attuata sia a mani nude sia con l'uso di arnesi. Anche uno schiaffo o uno spintone possono essere inquadrati come violenza fisica.
  • violenza sessuale si ha quando c'è l'imposizione di coinvolgimento in attività riguardanti la sfera sessuale e/o atti sessuali senza il consenso. Quindi si configurano come reato non solo lo stupro e il tentato stupro, ma anche battute e telefonate oscene nonché l'obbligo alla prostituzione.
  • violenza psicologica consiste in attacchi diretti a ledere la dignità personale, nella mancanza di rispetto, in atteggiamenti o comportamenti volti a porre la donna a ritenersi in uno stato di subordinazione e in condizione di inferiorità. Essere isolate dal mondo o anche semplicemente dai propri affetti, essere sbattute fuori casa o esservi rinchiuse contro la propria volontà possono essere considerati come violenza. Una forma molto diffusa è lo "stalking" (appostamento) che induce nella vittima un continuo stato di allerta, di emergenza e di stress psicologico. La persecuzione si manifesta in: telefonate, messaggistica, e-mail, continue visite indesiderate e nel pedinamento, raccolta di informazioni sulla vittima e sui suoi spostamenti; può arrivare a delle vere e proprie minacce e addirittura alla morte.
  • violenza economica consiste in forme dirette ed indirette di controllo sull'indipendenza economica e limitano o impediscono di disporre di denaro, fare scelte economiche in autonomia o costringere ad esse, impediscono di eseguire liberamente acquisti, avere un proprio lavoro.

Una donne su tre subisce violenza, più frequentemente da parte del compagno sentimentale; più del 30% della popolazione femminile mondiale ha subito violenza domestica da parte del proprio partner o marito. Una donna su due uccise all'anno sono state ammazzate dal partner, dall'ex, o da un familiare. Ad oggi un terzo degli Stati del mondo non hanno ancora legislazioni adeguate per combattere questo terribile flagello.

Non ci si deve dimenticare della tratta e sfruttamento sessuale che molto spesso avvengono con la forza, la frode o l'inganno. Dati di UN Women stimano che su 21 milioni di persone che svolgono lavori forzati 4,5 siano vittime di sfruttamento sessuale, il 98% del quale sono donne e ragazze.

Altra violenza brutale è quella delle mutilazioni genitali femminili. Ancora oggi, in 30 paesi del mondo, almeno 200 milioni di bambine e donne vengono sottoposte a questa pratica di inaudita violenza e la maggior parte di loro la subisce prima del quinto anno d'età. L'ONU valuta tali "procedure che intenzionalmente alterano o causano lesioni agli organi genitali femminili per ragioni non mediche" una forma di violenza contro le donne, in quanto oltre al dolore estremo anche durante l'amplesso (quindi privo di piacere) e alle conseguenze psicologiche, pone gravi rischi per la salute, inclusa la morte.

E come non pensare al matrimonio con minori. Il matrimonio precoce è una delle peggiori forme di violenza contro le donne, in moltissimi casi non è una libera scelta perché le spose sono addirittura bambine e malgrado la tenerissima età subiscono anche violenza sessuale. Dietro a questo tipo di unioni c'è una significativa pressione familiare, sociale o economica. Secondo UN Women tali ragazze, che nella maggior parte dei casi non terminano la loro istruzione, sono più a rischio di violenza da parte del partner.

Attualmente tutte queste problematiche, con la grande crisi pandemica da SarsCov_2 del 2020, si sono molto aggravate per vari motivi. Con il lockdown le donne che si sono rivolte ai centri anti violenza sono state 20342 ma quelle che hanno denunciato solo il 27%, sia perché si deve rimanere dentro il domicilio assieme 24 ore su 24 sia perché non si può vedere nessuno e quindi le occasioni per chiedere aiuto o per dare aiuto ad una donna in difficoltà sono ridotte al minimo. Ricordiamo che i centri anti violenza e le case rifugio sono aperte anche durante il lockdown; inoltre le forze dell'ordine hanno operatrici formate ad hoc che rispondono sempre.

Dall'inizio della pandemia la maggioranza delle donne ha perso il lavoro sia perché faceva i lavori più umili della società, che in questo momento sono stati sospesi, sia in quanto moltissime sono state obbligate a stare in casa con i figli che non potevano andare a scuola o per accudire familiari con varie patologie oltre al COVID-19, altre dopo il periodo di malattia hanno ricevuto il ben servito. Purtroppo una donna senza lavoro ha più difficoltà ad uscire dal tunnel della violenza.

IL NUMERO ANTI VIOLENZA è 1522

IL NUMERO DI ONDA ROSA NUORO è 0784 38883

https://www.ondarosanuoro.it/